Come nutrire un gatto sterilizzato
La sterilizzazione è una procedura ampiamente utilizzata per controllare la riproduzione e ridurre comportamenti indesiderati legati alla sfera sessuale, come la marcatura del territorio con l’urina. Dopo l’intervento, il metabolismo dei gatti può cambiare, e se queste modifiche non vengono gestite correttamente, possono insorgere problemi come obesità e disturbi urinari. In particolare, è importante notare che i gatti sterilizzati tendono ad avere un fabbisogno energetico ridotto e potrebbero non regolare in maniera appropriata l’assunzione di cibo.
Questi fattori aumentano il rischio di obesità, che nei gatti rappresenta una causa di diabete mellito. Adottare una dieta specifica dopo l’intervento di sterilizzazione è fondamentale per prevenire tali problematiche. Nei gatti sterilizzati, è essenziale monitorare e limitare l’apporto calorico, tenendo conto anche dello stile di vita: i gatti che vivono esclusivamente in casa, ad esempio, necessitano di meno energia rispetto a quelli che hanno accesso all’esterno. Questo obiettivo può essere raggiunto riducendo la densità energetica degli alimenti, aumentando il contenuto di fibre e acqua e diminuendo quello di grassi.
Le fibre, in particolare, offrono numerosi benefici: favoriscono il senso di sazietà e supportano la salute del microbiota intestinale. Un mix equilibrato di fibre solubili e insolubili contribuisce a mantenere una buona motilità intestinale e a nutrire le cellule del colon, garantendo così un benessere digestivo ottimale. È importante monitorare le condizioni corporee del gatto ossia peso, body condition score e muscle condition score. La quantità giornaliera di cibo deve essere sempre pesata con una bilancia elettronica e gli snack e/o fuoripasto, se utilizzati, non devono mai superare il 10% del fabbisogno energetico giornaliero,