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La temperatura giusta nella ciotola

7 Febbraio 2021 by Dr. Gerardo Siani
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I cibi possono cambiare gusto, consistenza, appetibilità, valore nutrizionale a seconda della temperatura a cui vengono consumati. La temperatura è quindi un fattore che può condizionare molto il cibo con cui riempiamo la ciotola del nostro cane o gatto. I gatti preferiscono, come alcuni studi hanno confermato, consumare cibi a temperatura “preda”, ossia circa 38 gradi. Probabilmente questo aspetto è un riflesso della loro ancestrale propensione verso la caccia e quindi a consumare prede appena cacciate. I grassi insaturi, particolarmente gli omega 6 (contenuti in molti oli ottenuti da semi come girasole e mais) ed in misura maggiore gli omega 3 (contenuti nei pesci, olio di salmone, olio di fegato di merluzzo) si degradano se riscaldati quindi, al fine di preservarne i valori nutrizionali, sarebbe meglio aggiungerli a fresco. Per lo stesso motivo è sempre meglio conservare questi oli in posti freschi e nei mesi particolarmente caldi l’olio di salmone e di fegato di merluzzo possono essere conservati in frigo. I grassi insaturi sono meno inclini ad alterarsi con il calore e quindi possono essere tranquillamente riscaldati. A volte i grassi riscaldati possono risultare più appetibili. In linea generale la pappa di cani e gatti dovrebbe essere servita come minimo a temperatura ambiente. Bisogna evitare cibi troppo freddi (che potrebbe rallentare e/o bloccare la peristalsi intestinale) oppure troppo caldi (che potrebbero causare lesioni da ipertermia alla mucosa del tratto gastroenterico). Se alla razione giornaliera aggiunte degli integratori questi vanno assolutamente aggiunti senza nessun trattamento termico che neutralizzerebbe i principi della formulazione.

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