Carboidrati si, carboidrati no per cani e gatti
I carboidrati (chiamati anche glucidi) sono dei nutrienti che, come grassi e proteine, sono in grado di apportare energie e nutrienti ed appartengono sostanzialmente al mondo vegetale. Cani e gatti non hanno un fabbisogno riconosciuto di carboidrati. Quindi una dieta bilanciata e completa può essere formulata senza la presenza di carboidrati come pane, pasta, riso, patate, legumi e cereali (che oltre a proteine contengono anche glucidi). Tuttavia durante la crescita una parte dell’energia, circa il 20-25%, deve essere apportata da carboidrati.
La mancanza di un fabbisogno nutrizionale specie specifico, la discendenza del cane dal lupo, la natura carnivora del gatto hanno indotto, soprattutto molti proprietari, a pensare che i carboidrati fossero nocivi per i nostri animali domestici. Questa teoria è errata: la dieta di cani e gatti può contenere carboidrati sia integrali che raffinati. Il cane, durante il corso dei secoli nei quali il processo di addomesticamento da parte dell’uomo si è consolidato sempre di più, ha sviluppato la capacità di digerire gli amidi presenti nei carboidrati differenziando il suo genoma da quello del lupo. Tale processo di adattamento è stato indispensabile: durante la convivenza con gli uomini i cani avevano accesso ai carboidrati in maniera più facile rispetto alle fonti proteiche (carne di animali allevati o cacciati, selvaggina, pesce pescato) che invece venivano primariamente destinate all’alimentazione umana. I gatti invece, nei quali il processo di addomesticamento è stato meno incisivo, hanno sostanzialmente mantenuto invariato il loro metabolismo ed ancora oggi vengono considerati dei carnivori stretti a differenza del cane che è considerato onnivoro. Cani e gatti producono amilasi che sono gli enzimi necessari per digerire gli amidi dei carboidrati e questo significa che i glucidi possono rientrare in una dieta che sia bilanciata e completata anche dagli altri macronutrienti che sono proteine e grassi.
Quindi, in estrema sintesi, una dieta per un cane o per un gatto può contenere carboidrati a patto che i fabbisogni di proteine (e di aminoacidi essenziali), di grassi (e di acidi grassi essenziali) vengano soddisfatti. Ci sono diverse condizioni patologiche nelle quali possiamo prediligere oppure meno questi nutrienti. Per un animale diabetico e/o obeso potrebbe essere vantaggioso non inserire carboidrati nella dieta (oppure inserire quelli integrali). Contrariamente per un paziente affetto da una patologia renale, ed in una fase in cui è necessaria una riduzione proteica, i carboidrati possono fornire quella parte di energia venuta meno per la decurtazione proteica. I carboidrati, maggiormente quelli integrali, apportano anche fibre che sono necessarie per il buon funzionamento del sistema gastroenterico e per l’equilibrio della flora batterica intestinale. Infine per poter essere efficientemente digeriti devono essere idratati e cotti. Gli amidi, allo stato crudo, sono racchiusi in granuli che si aprono a contatto con l’acqua e con il calore e ciò permette agli enzimi del sistema digerente di ridurli in molecole più piccole che potranno essere assorbite.